#215 In her shoes – Se fossi lei

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In Her Shoes – Se fossi lei, regia di Curtis Hanson, 2005.

The American Soul: Rediscovering the Wisdom of the Founders di Jacob Needleman
Immortal poems di Oscar Williams
Captain Jack’s Woman di Stephanie Laurens
The Complete Poems, 1927-1979 [Miracolo a colazione] di Elizabeth Bishop

All’inizio del film vediamo sul comodino di Rose Feller (Toni Collette), una copia del libro di Needleman.

Vediamo la raccolta di poesia quando Meggie (Cameron Diaz), presentandosi nella stanza di un ricoverato lui le chiede di leggerli qualcosa e prende la raccolta di poesie che ha sul comodino.

Quando Simon (Mark Feuerstein), il collega di Rose  frugando nella casa di lei vedrà il libro della Laurens ironizzerà dicendo “Vedo che ti piacciono i classici” e Rose dirà che è della sorella. Poi si metteranno sul divano e lui leggerà:

… le sue dita si avviluppavano ai riccioli di lei mentre con la lingua esplorava la soffice caverna della sua bocca ella non protestò. La sua fornace era in fiamme, Jack le premette le labbra umide sul seno e continuò ad eccitarla mordendole un capezzolo attraverso la camicia. I sospiri di piacere di Kit lo eccitavano, bagnò la stoffa fino a farla aderire al picco maturo poi si fece arrivare quella turgida carne fino in fondo alla gola, Kit gemeva il suo corpo fremeva per lo spasimo. Gli occhi chiusi, le labbra aperte …

Meggie quando torna dal professore ricoverato lui le chiederà di nuovo di leggerli qualcosa e la convincerà a leggere una poesia di Elizabeth Bishop:

 L’arte di perdere non è difficile da imparare;
così molte cose sembrano fatte con l’intento
di essere perdute, se le perdiamo non è un disastro.
E tu sempre perderai le chiavi di casa con un sorriso.

Ho perso due città, due fiumi e un continente.
Perduti, ma non è questo un disastro.

Persino perdere te che giochi con la voce e coi gesti  non mi fa soffrire
E’ grazie all’arte che si impara presto.
L’arte di perdere, anche se a volte  qualche perdita (Scrivilo!) si rivela un disastro.


Il volume che vediamo appoggiato in casa di Simon la sera della cena con i genitori di entrambi non è un libro ma il n° 66 della rivista di letteratura Truth + Lies.

Meggie poi leggerà al professore la poesia Lascia che scenda la sera di Jane Kenyon, anche se non è riconoscibile il volume da cui è tratta, i versi che legge sono i seguenti:

Lascia che scenda la sera
… che la capanna si oscuri.
Che il vento si plachi.
Nella bottiglia,
nel fosso,
nel mestolo,
nella zampogna,
nell’aria
e nel tuo petto.
lascia che scenda la sera.

Vedremo poi i libri del professore radunati tutti in una cassetta

Alla fine del film Meggie leggerà al matrimonio della sorella Rose la poesia Il tuo cuore lo porto con me di Edward Eastling Cummings:

“Il tuo cuore lo porto con me
Lo porto nel mio
Non me ne divido mai
Dove vado io vieni anche tu mia amata
Qualsiasi cosa venga fatta da me
La fai anche tu, mia cara.
Non temo il fato
Perché il mio fato sei tu mia dolce.
Non voglio il mondo
Perché il mio mondo il più bello il più vero sei tu.
Questo è il nostro segreto profondo.
Radice di tutte le radici
Germoglio di tutti i germogli
E cielo dei cieli
Di un albero chiamato vita
Che cresce più alto
Di quanto l’anima speri
E la mente nasconde
La meraviglia
Che le stelle separa.
Il tuo cuore esiste nel mio”

 Il film finirà con Meggie che ripeterà la poesia di Cummings:

… Ecco il segreto più profondo che nessuno conoscerà mai
radice delle radici
germoglio dei germogli
e cielo dei cieli
di un albero chiamato vita
che cresce più alto di quanto l’anima possa sperare. Più vivo di quanto la mente possa celare.

Prendo il tuo cuore, lo porto con me nel mio.