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#133 Lisbon story

Lisbon story regia di Wim Wenders, 1994

Esoterische Gedichte [Poesie esoteriche] di Fernando Pessoa
Always Astonished: Selected Prose di Fernando Pessoa

Il tecnico audio Philip Winter (Rudigen Vogler), si reca a Lisbona a caccia di suoni, non riuscendo a dormire prende uno dei libri che ha sul comodino, è una copia delle Poesie Esoteriche di Pessoa, e legge:

Se io per quanto nessuno
potessi avere sul volto quella luce splendente …

Vediamo poi Philip che sotto le lenzuola legge:

Per quanto fosse nato cieco non si può immaginare ciò che poteva vedere.

Quando Philip si rimette a letto continua a leggere le poesie di Pessoa.

Nella luce del giorno anche i suoni brillano

io ho desiderato come i suoni non essere le cose
ma viverle ..

Ascolto senza guardare e così vedo

Come di consueto dopo la giornata passata a registrare i suoni di Lisbona Philip prima di dormire legge Pessoa.

Non c’era elettricità, così io leggevo alla fioca luce di una candela, aggomitolato nel letto, qualsiasi cosa trovassi da leggere.
Era la Bibbia in portoghese e nuovamente lessi la prima lettera ai Corinti.
Rileggendola alla luce di una candela mi ha sopraffatto.
Non sono nulla, una pura fantasia.
Cosa aspettarsi da me stesso e dalle cose di questo mondo?
E se non ho avuto amore…
E se non ho avuto amore?
Oh mio Dio, io non ho amore!
Oh mio Dio , io, non ho amore
.

Pessoa, dicembre ’34, poco prima della sua morte.

Philip prende la Bibbia, e legge:

E se pure ho il dono della profezia, e se pure posso penetrare tutti i misteri e tutte le dottrine, e se anche possiedo una fede tale da smuovere le montagne ma non ho avuto amore, io non sono nulla.

Vediamo poi ancora Philip intento nella lettura delle Poesie Esoteriche.

Infine sempre Philip leggerà ancora qualcosa di Pessoa.

Quando ero bambino
vivevo inconsapevole
per raggiungere la memoria che oggi ho di allora.
Comprendo adesso
cosa io fossi un tempo.
La mia vita ora procede nutrita di finzione
ma in questa prigione,
mio solo libro
leggo il sorriso di qualcun altro
di colui che io ero allora


#69 Agata e la tempesta

Agata e la tempesta regia di Silvio Soldini, 2004

L’anima innamorata di Alda Merini;
Espiazione di Ian McEwan;
La donna dai capelli lunghi di Iva Dobrovska;
Una sola moltitudine
di Fernando Pessoa;
Nanà
di Emile Zolà;
Ivanhoe di Walter Scott;
Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald;
Madame Bovary di Gustave Flaubert;
Vicino al cuore selvaggio di Clarice Lispector;
I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang Goethe;
Stupore e tremori di Amélie Nothomb
Racconti dimenticati di Elsa Morante

E’ un film denso di libri e fin dalle prime inquadrature si intravedono vari volumi.

In autobus Agata (Licia Maglietta) ha due libri, uno è L’anima innamorata.

Agata gestisce una libreria e quando Nico (Claudio Santamaria) le chiede un consiglio su un romanzo lei lo interroga sull’ultimo libro che le ha venduto e lui la stupisce citando:

Dove trovare scampo? Tu riempi il mondo. Non posso che fuggire in te stesso.

Ma, come scopriremo poi, non è tratta dal libro che ha letto ma da Fuochi della Yourcenar.
Lei gli suggerice la lettura di un libro non identificabile.

Agata a cena con Gustavo (Emilio Solfrizzi)  porta con se due libri (non identificabili), uno glielo regala.

Nella libreria Agata rimane incantata a guardare la copertina di un libro La donna di passi lunghi, ma si tratta di un libro introvabile.


Mentre Agata è in libreria Maria Libera (Giselda Volodi) si affaccia fra gli scallali per avvisarla della presenza di Nico e si intravede il libro di Pessoa.

Maria Libera interviene poi quando una cliente è alla ricerca di un libro ma non riesce a ricordare quale, ma poi con alcuni indizi Agata lo individua in Nanà.

Quando Ines (Marina Massironi) entra in libreria Agata sta sistemando alcuni libri e su un ripiano è evidente un libro

Romeo D’Avanzo (Giuseppe Battiston) confessa ad Agata che una volta ha letto un libro che gli è piaciuto molto Ivanhoe, lei gli porta Il grande Gatsby, e Romeo si metterà a leggerlo in un locale e continuerà a leggerlo a letto insieme ad un’amica. Nelle scene successive del film citerà:

… Navighiamo come barche contro corrente ..

Agata poi parla a Daria (Monica Nappo) di Madame Bovary.

Vediamo poi infine Agata in aereo mentre legge Stupore e tremori.

Colpisce nel film la presenza fra i tanti i libri reali quella del libro La donna dai capelli lunghi, che non è rintracciabile.